Con sentenza del 24 giugno 2025 il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto a una docente precaria il diritto a ricevere i 500 euro previsti dalla Carta del Docente per l’anno scolastico 2022/2023, ed ha condannato il Ministero dell’Istruzione al pagamento dell’importo.
La docente, assistita dall’avv. Fabrizio Monopoli, aveva lavorato con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche senza mai beneficiare del contributo istituito dalla Legge 107/2015.
Il Giudice ha valutato illegittima l’esclusione dei docenti precari, richiamando la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte di Cassazione, secondo cui il diritto alla formazione spetta anche al personale non di ruolo, poiché le mansioni svolte sono pienamente comparabili. Il bonus, infatti, rientra tra le condizioni di impiego e non può essere negato soltanto per la natura temporanea del contratto.
Questa decisione si colloca in un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato che mira a garantire la parità di trattamento tra docenti di ruolo e docenti a termine. Il riconoscimento della Carta del Docente al personale precario rappresenta quindi un ulteriore passo verso l’equiparazione delle condizioni di lavoro nel sistema scolastico pubblico.
Cosa possono fare oggi i docenti precari
Come già chiarito in un precedente articolo, è possibile richiedere il bonus per ognuno degli ultimi cinque anni scolastici non prescritti, per un totale di 2.500 euro. Una volta riconosciuti, i buoni vengono accreditati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso il portale ufficiale “Carta del Docente”.
Per leggere il testo integrale della sentenza, puoi cliccare sul link qui sotto.