Nuovo Dpcm: cosa potrebbe cambiare dal 6 marzo?

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C’è fervida attesa nei confronti delle decisioni sull’emergenza Covid targate Governo Draghi. Il 5 marzo scadrà l’ultimo Dpcm in vigore ed è già iniziato il conto alla rovescia per cercare di capire le misure che ci aspettano.

È stato approvato il 22 febbraio dal Consiglio dei Ministri il primo decreto legge sul Covid del governo Draghi. Confermata la linea di rigore, con una stretta sulle zone rosse, dove vengono fermate le visite a parenti e amici, oltre a prolungare il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo (ma si potrà andare nelle seconde case). Sarà comunque decisivo il report dell’Istituto Superiore di Sanità, previsto per venerdì 26 febbraio. Tutto dipenderà dall’andamento della curva dei contagi e dall’indice Rt.

Le disposizioni

Il divieto di spostamenti tra regioni è stato prorogato per altri 30 giorni: resterà in vigore fino al 27 marzo e avrà valore per tutte le Regioni, indipendentemente dalla fascia di colore di appartenenza. Sono consentiti solamente gli spostamenti fuori Regione per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Permesso anche il rientro alla residenza, al domicilio o all’abitazione. Lo stop arriverà fino a una settimana prima di Pasqua, salvo ulteriori proroghe da valutare più avanti sulla base della situazione epidemiologica.

Nelle Regioni gialle e arancioni è possibile spostarsi, per un massimo di due persone, verso una casa privata al massimo una volta al giorno. È possibile portare con sé anche figli minori di 14 anni o disabili, oltre alle persone che già convivono nell’abitazione di destinazione. Questi spostamenti sono consentiti solamente tra le 5 e le 22 (entro l’orario di coprifuoco).

Dopo un vertice in videoconferenza con i Ministri Speranza e Gelmini, le Regioni hanno sintetizzato le loro richieste e proposte in un documento, illustrato in Consiglio dal ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini; emerge chiaramente un’immediata disponibilità a discutere dei ristori e l’impegno a prendere, quando possibile, le decisioni sulle misure con un congruo anticipo.

Si continuerà con le zone rosse a livello locale, decise direttamente dai presidenti di regione e istituite non appena vengono individuati i primi segnali di un innalzamento dei contagi. Il governo Draghi dovrà inoltre prendere decisioni sulla questione vaccini, ma anche riguardo le aperture serali:

  • dei ristoranti: si dovrebbero evitare code e servizio al banco, mantenendo l’obbligo della mascherina, distanziando di un metro tra tavoli e luoghi di passaggio e limitando a 4 persone non conviventi per tavolo);
  • delle palestre: lezioni individuali in palestra e 10 metri quadrati per persona in piscina sono le regole principali stabilite dal Ministero dello Sport e accettate dal Comitato tecnico scientifico per permettere agli impianti sportivi di tornare ad accogliere gli appassionati dal 6 marzo;
  • dei cinema e dei teatri: la riapertura il 6 marzo è in fase di valutazione, ma è probabile che il divieto venga prorogato ancora.

L’esecutivo dovrà sciogliere tanti nodi. Aspettiamo di conoscerne i dettagli.

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