Lexitor: il GdP di Gallipoli condanna la Banca Popolare Pugliese al rimborso a favore dei consumatori.

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Il Giudice di Pace di Gallipoli, con sentenza del 12 agosto 2024, Giudice Francesco Longo, ha nuovamente confermato il diritto dei consumatori alla restituzione di tutti gli oneri non goduti, in misura pro quota, in caso di estinzione anticipata di un contratto di cessione del quinto.

In particolare, il consumatore, assistito dagli avv.ti Fabrizio Monopoli e Claudio Carella del foro di Brindisi, aveva sottoscritto un contratto di cessione del quinto con la Banca Popolare Pugliese. Tuttavia, come accade nella prassi, il contratto è stato estinto prima della naturale scadenza e, pertanto, il cliente ha richiesto il rimborso degli oneri non goduti all’istituto bancario.

In seguito al diniego di procedere al rimborso, il consumatore ha citato in giudizio la Banca dinanzi al Giudice di Pace il quale ha condannato la Banca Popolare Pugliese a rifondere a favore del consumatore la restituzione dei costi inclusi nel finanziamento al momento della sua stipulazione.

Il Giudice ha stabilito che una clausola che esclude il rimborso delle spese in caso di estinzione anticipata crea uno squilibrio contrattuale deve qualificarsi come vessatoria. Tale clausola, infatti, svantaggia il consumatore, impedendogli di recuperare costi per servizi non usufruiti e permette alla banca di trattenere somme per prestazioni non ancora eseguite.

Riconoscendo la natura abusiva di tale clausola, il giudice ha richiamato il criterio del pro rata temporis previsto dall’art. 125-sexies del T.U.B., secondo cui, in caso di rimborso anticipato, il consumatore ha diritto alla riduzione proporzionale dei costi del credito in base alla durata residua del contratto. Questa interpretazione, derivante dalla nota sentenza della Corte di Giustizia Europea “Lexitor”, sottolinea come il consumatore debba beneficiare di una riduzione del costo totale del credito, comprensiva di tutti i costi.

La sentenza acquisisce una portata innovativa anche in considerazione del riconoscimento delle spese anche per la fase stragiudiziale della controversia.

Come noto a molti addetti ai lavori, nell’ambito di questo contenzioso gli istituti bancari sono soliti opporsi alle richieste di rimborso, procedendo al riconoscimento solo a seguito di una sentenza. In tal modo, tentano di scoraggiare i consumatori dal reclamare quanto loro dovuto. Il riconoscimento delle spese relative alla fase stragiudiziale mira a favorire un più rapido riconoscimento del rimborso a vantaggio dei consumatori ed a contrastare l’atteggiamento ostruzionistico degli istituti bancari. Questa sentenza si inserisce nel lungo filone giurisprudenziale seguito alla decisione Lexitor, consolidando sempre più l’orientamento in materia.

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