La CAI è la Centrale d’Allarme Interbancaria, una banca dati istituita al termine degli anni ’90 da Bankitalia nel quale sono indicati chi ha emesso assegni bancari e postali senza essere autorizzati o senza avere i fondi necessari per far fronte al pagamento e chi ha subito la revoca dell’autorizzazione all’utilizzo di carte di debito e di credito a causa del mancato pagamento delle somme relative alle operazioni effettuate.
Nel caso degli assegni, l’iscrizione nella CAI comporta l’applicazione della cd. revoca di sistema, cioè il divieto di emettere assegni e stipulare nuove convenzioni di assegno con banche o Poste per sei mesi.
Nel caso delle carte, l’iscrizione, che dura ben due anni, comporta la revoca dell’autorizzazione all’utilizzo della carta di debito o di credito per la quale non si è saldato il debito, e ha valore informativo per gli istituti emittenti che potrebbero decidere di non rilasciare nuove carte a un soggetto segnalato nella CAI, così come avvenuto al nostro cliente il quale, in seguito ad un ritardo di 10 giorni nel rimborso della rata di American Express, si è visto dapprima revocare l’utilizzo della carta di credito e poi essere segnalato presso la CAI e il SIC di CRIF con la conseguenza che nessun istituto di credito gli consentiva più l’uso di carte di pagamento.
Dopo essersi rivolto al nostro studio, abbiamo analizzato la situazione e notato una serie di illegittimità nella segnalazione, sia sul piano formale e sia sul piano sostanziale.
La segnalazione a carico del nostro assistito era infatti avvenuta dopo l’avvenuto pagamento dell’insoluto (pagamento del 30 aprile e segnalazione del 6 maggio) e non era stata preceduta da alcun preavviso, così come previsto dalla legge.
Ma in seguito al reclamo, American Express ha accolto unicamente la richiesta di cancellazione presso il SIC di CRIF negando, tuttavia, qualsiasi possibilità di cancellare la segnalazione presso la CAI – segmento Carter.
Riteneva, in particolare, che non vi fosse alcuna necessità del preavviso e che la segnalazione, avvenuta successivamente al pagamento, era da considerarsi legittima.
Dunque, è stato necessario adire l’Arbitro Bancario Finanziario il quale, con decisione del 21.03.2022, ha accertato l’assenza dei presupposti sostanziali e formali.
Ed invero, l’intermediario non ha provato di aver inviato il preavviso di segnalazione così come previsto dalla legge e, inoltre, il cliente aveva effettuato il saldo prima che avvenisse la segnalazione.
Il Collegio ha così accolto le nostre richieste e ha condannato American Express a procedere alla cancellazione del nominativo dalla CAI.
Tuttavia, senza l’intervento di un legale, il nostro assistito avrebbe dovuto rinunciare ad utilizzare carte di pagamento e/o carte di credito per ben due anni, termine di durata della segnalazione.
Qui la decisione