Mutui a tasso variabile: ecco come abbassare la rata

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Negli ultimi tempi, l’aumento significativo degli interessi applicati alle rate dei mutui a tasso variabile ha generato preoccupazione tra i mutuatari. Tante sono le famiglie che si trovano a pagare una rata del mutuo aumentata del 20/30 %. Tuttavia, la legge di bilancio per il 2023 ha introdotto una soluzione: la possibilità di convertire il tasso variabile in un tasso fisso senza costi aggiuntivi. Questa opportunità mira a consentire ai mutuatari di beneficiare di tassi più convenienti, senza dover affrontare aumenti imprevisti nel futuro.

La procedura di conversione, conosciuta come rinegoziazione del mutuo, offre ai mutuatari una via per modificare le condizioni contrattuali in corso, tramite un nuovo accordo con la loro banca. Nonostante la rinegoziazione sia un’opzione prevista nei contratti di mutuo, la parte finanziatrice, di solito la banca, non è obbligata ad accettare la richiesta del mutuatario. Tuttavia, la legge di bilancio del 2023 impedisce alle banche di rifiutare la richiesta di rinegoziazione se vengono soddisfatte determinate condizioni.

La legge stabilisce che i mutuatari con un mutuo ipotecario di importo inferiore a 200.000 euro, un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 35.000 euro e senza precedenti di ritardi nei pagamenti, possono richiedere la conversione del tasso. Questa possibilità offre loro la sicurezza di beneficiare di un tasso fisso più vantaggioso per il resto della durata del mutuo.

Il tasso fisso applicato durante la conversione viene determinato sulla base di parametri specifici. In particolare, viene preso in considerazione l’Interest Rate Swap (IRS) in euro a 10 anni o, se non disponibile, la quotazione dell’IRS per la durata precedente, riportata alla data di rinegoziazione. A questo tasso, viene aggiunto uno spread, come stabilito nel contratto di mutuo.

L’applicazione del tasso fisso può coprire l’intera durata residua del finanziamento o, se le parti sono d’accordo, un periodo inferiore. È importante notare che, se entrambe le parti lo concordano, è possibile anche prolungare il piano di rimborso fino a un massimo di 5 anni. Tuttavia, la durata residua del mutuo al momento della rinegoziazione non può superare i 25 anni.

Un vantaggio significativo della conversione del tasso è che le garanzie ipotecarie preesistenti continuano ad assistere il mutuo senza richiedere ulteriori formalità o annotazioni.

In conclusione, la legge di bilancio per il 2023 offre ai mutuatari la possibilità di convertire il tasso variabile in un tasso fisso, consentendo loro di beneficiare di tassi più convenienti e di evitare aumenti imprevisti. È importante soddisfare i requisiti stabiliti dalla legge per poter accedere a questa opportunità.

La conversione del tasso rappresenta un’opzione interessante per coloro che desiderano stabilizzare la propria situazione finanziaria e ottenere maggiore tranquillità nel rimborso del proprio mutuo.

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