Sul Decreto Ristori 5, il Governo è al lavoro per la definizione delle nuove misure per aiutare imprese, professionisti e famiglie in difficoltà per il perdurare dello stato d’emergenza sanitaria. Al vaglio anche agevolazioni per professionisti senza Partita Iva. Analizziamo quanto potrebbe essere previsto nello specifico.
Come confermato dal Ministro Gualtieri, l’intenzione è quella di superare sia il meccanismo dei codici Ateco che quello legato ai colori delle Regioni. Dunque, l’idea è quella di aiutare anche chi, fino a oggi, non ha ricevuto nulla o ha ricevuto poco, compresi i professionisti. Sarà preso in considerazione l’intero fatturato dell’anno passato, e naturalmente quello che eventualmente si è già ottenuto (ristori, contributi sugli affitti, e così via).
Vediamo i punti chiave.
Bonus partite Iva
Si cercherà di assicurare indennizzi a tutte le partite IVA e agli imprenditori che riusciranno a dimostrare di aver subito un calo del fatturato legato all’inevitabile blocco delle attività determinate dall’emergenza Covid.
Per ottenere il bonus, tuttavia, dovranno essere presenti questi requisiti:
- essere in possesso della partita IVA da almeno 3 anni;
- essere in regola con i contributi INPS;
- avere un reddito inferiore a 50mila euro all’anno.
Autonomi senza Partita Iva
Per i lavoratori stagionali e per gli autonomi privi di Partita Iva, l’Inps ha chiarito che potranno fare domanda i lavoratori autonomi:
- sprovvisti di partita IVA
- non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie
- titolari di contratti autonomi occasionali nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020
- iscritti alla Gestione separata dell’Inps con accredito di almeno un contributo mensile (nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del Decreto Ristori).
Cassa Integrazione
Per tutte quelle imprese che si trovano ancora in difficoltà, il Decreto prevede anche nuovi stanziamenti per finanziare la Cassa Integrazione. Si tratterà di estendere la Cig Covid fino a 26 settimane per quanto riguarda l’assegno ordinario e la cassa in deroga. In alternativa, si parlerà di esonero contributivo.
Aspetti fiscali
Dal punto di vista fiscale, il Decreto Ristori 5 dovrebbe prevedere:
- Stralcio scadenze fiscali
Come dichiarato dal Ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli si potrebbe contare su 5,3 miliardi di risorse per “stralciare alcune scadenze fiscali di oggi” destinando una parte dei fondi ai contributi diretti e un’altra alle detrazioni d’imposta “che non saranno pagate dalle aziende”.
- Contrasto all’evasione fiscale
Ancora al vaglio le misure che il Governo intende adottare per continuare il suo percorso di contrasto all’evasione fiscale, tenendo conto di tutti quei casi in cui, a causa della pandemia, si sono verificate situazioni di particolare difficoltà che hanno impedito di fare fronte agli impegni con il Fisco.
- Riscossione rimodulata
Si intende rimodulare l’intera attività di riscossione presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate.
- Rottamazione quater
Allo studio la rottamazione quater sui ruoli del 2018 e 2019. L’obiettivo è quello di consentire a coloro che hanno debiti con l’Erario di sistemare i conti con il Fisco senza dover pagare sanzioni e interessi.
Da segnalare, infine, che se il Decreto Ristori 5 sarà approvato, lo scostamento di Bilancio necessario ad attuarlo, votato in Parlamento, sarà l’ultimo possibile poiché non esistono più margini di manovra.