Cashback: quale futuro si prevede?

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Partito a dicembre in via sperimentale, il rimborso di Stato per gli acquisti con carta di credito ha riscosso grande successo. A confermarlo sono i dati: come ha confermato il Ministro dell’Economia Daniele Franco, infatti, gli aderenti sono passati da quasi 6 milioni nel periodo di dicembre 2020 (con più di 4 milioni di utenti attivi), a più di 8 milioni a marzo (con 7 milioni di utenti attivi). In più, sempre secondo fonti ufficiali, le transazioni sono cresciute da 2,9 milioni a 4,1 milioni.

A questo aspetto, però, si aggiungono dei lati negativi, come la tendenza a frazionare i pagamenti così da poter avere più opportunità per centrare il superpremio semestrale da 1.500 euro messo in palio dalla “Lotteria degli scontrini”. Ma se su questo problema, il Governo ha già annunciato di essere al lavoro, sul cashback resta lo scontro politico.

Oggi arriva in Senato la mozione di Fratelli d’Italia, sottoscritta anche da tutto il centrodestra, per sospendere il cashback e destinare la somma stanziata, 5 miliardi di euro, alle imprese in difficoltà.

Cosa potrebbe accadere?

Di fatto, si potrebbe avere lo stop anticipato (improbabile) a tutto il programma cashback, oppure sembrerebbe più probabile la chiusura immediata solo del super cashback (un premio ogni sei mesi per i primi 100mila cittadini a fare più transazioni, i quali ottengono 1.500 euro). Non è però affatto detto che si interverrà modificando subito una misura gradita a milioni di italiani

Cancellare il cashback, del resto, avrebbe effetti negativi per i contribuenti e verrebbero meno i vantaggi dall’uso di pagamenti elettronici, come l’importante lotta all’evasione fiscale.

Staremo a vedere come si evolverà la questione.

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