Il decreto Milleproroghe 2021, approvato in Consiglio dei ministri, ha rinnovato la proroga degli sfratti. Deciso già durante il primo lockdown, per far fronte alle difficoltà che l’emergenza sanitaria aveva portato a persone e famiglie, il provvedimento era stato poi prorogato al 31 dicembre del 2020. Il Governo, tuttavia, ha deciso di concedere ulteriori 6 mesi, prorogando dunque al 30 giugno dell’anno 2021.
Nel testo si legge che la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di «rilascio degli immobili anche ad uso non abitativo» è prorogata «limitatamente ai provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze e ai provvedimenti di rilascio conseguenti all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari».
La decisione dell’esecutivo, dunque, proroga la sospensione dell’esecuzione di:
- “sfratti per morosità” (provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze)
- degli sfratti relativi a immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari
- degli sfratti aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore
Da rilevare che alla proroga del 31 dicembre sono stati aggiunti dei limiti: non sarà possibile eseguire un provvedimento di sfratto in caso di mancato pagamento del canone, alla scadenza e ai provvedimenti di rilascio con data successiva all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati abitati dal debitore e dalla sua famiglia.
Secondo quanto stabilito, «la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, prevista dall’articolo 103, comma 6, del decreto – legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, è prorogata sino al 30 giugno 2021 limitatamente ai provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze e ai provvedimenti di rilascio conseguenti all’adozione, ai sensi dell’articolo 586, comma 2, c.p.c., del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari».
La decisione ha trovato naturalmente opposizione da parte dei proprietari di casa, per i quali non sono stati previsti ristori, anche se è stato potenziato il fondo per la morosità incolpevole ed è stato previsto un nuovo incentivo per chi abbassa il canone.