Perché Banca Popolare di Bari è stata commissariata?
Per rispondere a questa domanda occorre ripercorrere brevemente le tappe che hanno causato la situazione in cui versa tutt’ora.
Da tempo la Banca Popolare di Bari è sotto osservazione per via di una gestione più volte finita sotto la lente di ingrandimento di procura, Consob e Bankitalia, sia per i suoi bilanci e sia per l’acquisto della Banca Tercas il che ha provocato un rosso che supera il miliardo di euro.
Nel giugno 2019 gli indici patrimoniali sono sotto ai minimi regolamentari e, in seguito ad una ispezione di Bankitalia, risulta che la Banca ha quasi un quarto dei propri crediti in condizione di deterioramento.
Servono dunque altre coperture e per il 2019 si prevedono perdite per 400 milioni di euro.
A fronte di tale situazione, Banca d’Italia è intervenuta con il commissariamento in sostituzione del cda guidato da Vincenzo De Bustis.
Quali saranno le conseguenze?
Il primo effetto riguarderà il differimento della pubblicazione del bilancio 2018 in attesa di una ricapitalizzazione da almeno un miliardo che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi e che potrà tranquillizzare i correntisti.
Cosa accadrà per i tanti risparmiatori che hanno perso i loro soldi poiché costretti ad acquistare le azioni della banca?
Per il momento, il commissariamento, con il successivo il salvataggio della banca per decreto, non comporterà sic et simpliciter un rimborso a favore dei risparmiatori truffati.
Tutto dipenderà da quale forma assumerà il salvataggio, da quale sarà la perdita da coprire, ed il livello di partecipazione dei soggetti coinvolti (Fondo interbancario e Mediocredito Centrale).
Tuttavia per ora si garantirà solo l’operatività della banca attraverso l’ipotesi di una scissione della attuale società (vecchia Bpb) con costituzione di una nuova società.
Pertanto il suggerimento è di avviare comunque azioni a tutela dei propri risparmi posto che nessuno è in grado di sapere se e quando verrà istituito un fondo per i risparmiatori.